La riuscita (il successo), in una società piena di complicazioni ed in continua mutazione, rischia di diventare una chimera raffigurata da “stati-simbolo” o da “scoop” di sensazionale rilevanza realizzati da individui ritenuti eccezionali e decisamente al di sopra della media... Tale identificazione del successo porta a idolatrare simboli lontani dal quotidiano, od a sviluppare sentimenti negativi come malizia, invidia, gelosia. Comunque a perdere contatti con possibilità personali, individuali e ordinarie di riuscita. In ogni tipo di mondo, piccole ma rappresentative occasioni di successo (che occorre certamente slegare da ogni più complessa considerazione sulla carriera e sull’avanzamento gerarchico e sociale in genere) vengono solitamente sempre trascurate in attesa del “colpo grosso” fondamentale. Questo tipo d’atteggiamento impedisce gratificazioni costanti e progressive, ovvero stati di umana soddisfazione che rappresentano una efficace autoterapia contro gli stati di ansia e di stress (di insoddisfazione) che governano troppo spesso gli umori di chi lavora ad ogni grado e livello della gerarchia aziendale.
Gli studi di Maltz (Psicocibernetica), Everett (Dinamica Mentale), Bandler e Grinder (Programmazione Neuro Linguistica), rappresentano alcune tra le più interessanti e utili proposte culturali per permettere alla persona che lavora di sperimentare nuovi approcci creativi ai problemi, accettando e applicando una disciplina psichica che lo preservi (come l’igiene fisica consente per il corpo) dai forti condizionamenti del ruolo.